Fase Campionato - 4* giornata
Finale
1.tempo

Marcatori

4 nov. 2025
NAPOLI- Eintracht Fr.
0 - 0
0 - 0
-
NAPOLI: (4-3-3): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Gutierrez; Anguissa, Lobotka (73' Lang), McTominay; Politano (65' Neres), Hojlund, Elmas. A disp: Contini, Ferrante, Juan Jesus, Olivera, Vergara, Beukema, Ambrosino All. A. Conte
EINTRACHT Francoforte: (3-4-2-1): Zetterer; Collins, Koch, Theate; Kristensen, Larsson (79' Skhiri), Chaibi (93' Dahoud), Brown (92' Amenda); Gotze, Bahoya (65' Knauff); Burkardt. A disp: Grahl, Kaua Santos, Wahi, Doan, Chandler, Buta, Batshuayi All. D. Toppmoller

Ammoniti: Rrahmani, Gutierrez, Conte

Espulsi: -
Angoli: 5 a 3
Recupero: 1' p.t. e 5' s.t.
Note: 45mila spettatori circa
Arbitro: Pinheiro (POR) (AVAR/VAR: Tiago Martins/Narciso)

Napoli, 4 novembre 2025, h. 18,45

L'Eintracht ferma un brutto Napoli. La Champions di Conte ora e' tutta in salita. Tedeschi ordinati e compatti. Nella ripresa Knauff spaventa Milinkovic, nel finale chance per Anguissa e Hojlund. Tricolori a quota 4 a meta' cammino della fase campionato.

Il Napoli non sa piu' segnare al Maradona. Contro l'Eintracht finisce come col Como, con uno 0-0, appena due tiri in porta e tanti rimpianti. Tutti espressi con il mugugno piu' forte della gara sull'occasione di Hojlund all'ultimo secondo: una girata al 95' che poteva cambiare serata e scenari futuri, invece la speranza si e' spenta tra i guantoni di Zetterer. Ora i punti nel classificone di Champions League sono 4, troppo pochi per concedersi altri passi falsi. Soprattutto in casa. 

Tanto Napoli, zero gol - Il primo tempo del Maradona pero' e' tutto azzurro. L'Eintracht si fa vedere dopo 3 minuti con Bahoya e il suo rasoterra viene bloccato da Milinkovic, poi inizia l'assolo napoletano. Anche se senza gol. Dopo i primi 15 minuti il Napoli ha completato 152 passaggi, gli avversari 46; dopo 20 minuti il possesso palla e' del 71% per Conte. Toppmoller, che si chiama Dino in onore di Zoff, pero', si difende bene. E il suo Eintracht e' ordinato, anche se il primo pericolo viene annullato da Anguissa e McTominay che si ostacolano a vicenda a due passi dalla porta, e la difesa tedesca non e' certo impenetrabile. Soprattutto a destra. Insomma, grandi responsabilita' per Gutierrez e Elmas – prima volta per i due insieme lungo la catena di sinistra – e il numero 20 di Conte se le prende tutte, come gli applausi dopo le prime due occasioni che capitano proprio sul suo piede. Tutto nel giro di un paio di minuti. Prima calcia da fuori ma il pallone sbatte addosso a McTominay e finisce alto, poi prende palla sul filo del fuorigioco, entra in area, calcia e per primo scomoda Zetterer. La corsia a scorrimento veloce e' quella mancina e quando il Napoli non la pratica fa molta piu' fatica a salire. Dall'altro lato la sfida tra numeri 21 mette a dura prova Politano: Brown non e' un cliente facile. Le imprecisioni di Di Lorenzo poi fanno il resto. A ridosso della mezz'ora i ritmi calano ma Conte non rischia nulla e Milinkovic resta a guardare. I due tenori di centrocampo superano l'esame di tedesco: Anguissa quando avanza fa valere lo strapotere fisico ed e' lui a provare ad aprire periodicamente il portone di destra, all'inizio blindato. Lobotka gestisce il resto; e se il camerunese si cerca quando serve proteggere il pallone e trovare un'idea buona per avanzare, ci si appoggia invece sul secondo per mettere ordine e ragionare palla a terra. Sempre Zambo non rinuncia a surfare sulla linea dei difensori dell'Eintracht e una buona imbucata di Di Lorenzo lo trova pronto per un cross sul quale tuttavia Hojlund, troppo timido, non riesce ad avventarsi. Al 40' tenta anche una conclusione da fuori area ma calcia altissimo. Al 45' un incomprensibile McTominay sbaglia completamente l'apertura verso sinistra, si arrabbia con se stesso, qualche compagno allarga le braccia e Conte si gira verso la sua panchina per un rapido consulto. Magari anche per un po' di conforto. Al suo Napoli manca sempre qualcosa negli ultimi metri e il primo tempo, nonostante il pallone sia stato degli azzurri per quasi il doppio del tempo, si chiude con appena un tiro in porta (quello di Elmas). 

Illusione Hojlund e un altro 0-0 - Nel secondo tempo rientra in campo un Napoli meno dominante, mentre l'Eintracht gioca col cronometro e il Maradona lo pizzica. Ma i tedeschi non stanno piu' a guardare come all'inizio: al 52' Chaibi tenta la girata di prima intenzione ma esce un tiro poco convinto e di fatto e' un passaggio a Milinkovic. Il primo corner della partita dei padroni di casa invece arriva al 56' ma non porta a nulla. E' un Napoli troppo piu' di pensiero che d'azione ma ora a ogni retropassaggio anche il Maradona inizia a mormorare. Al 64' i primi cambi: da un lato Knauff per Bahoya, dall'altro Neres per Politano. L'impasse davanti continua fino a un'incursione di McTominay (e' il 68') che sfiora il palo alla destra di Toppmoller. Altro angolo (il quarto), ma dalla bandierina non arriva mai l'azione che sblocca la partita. Che arrivi dai cambi il guizzo decisivo? Knauff ci prova e impegna presto Milinkovic Savic. E' la terza parata della sua serata; Zetterer e' rimasto a una. Al 74' e' il momento di Lang al posto di Lobotka ed e' proprio l'olandese che trova McTominay che a sua volta ispira Anguissa: il varco e' giusto, la conclusione del centrocampista no. Tutto da rifare un'altra volta. Il contropiede decisivo puo' arrivare all'83' con gli stessi protagonisti: stavolta e' Anguissa che serve McTominay ma il tiro del numero 8 e' altissimo. Il Napoli cala, le imprecisioni aumentano. Un'altra occasione la crea Lang all'89' con un buon cross per Anguissa ma viene murato. Un accenno di protesta per un presunto tocco col braccio in area ma l'arbitro fa cenno di proseguire. Per quel poco che resta… Hojlund al 95' illude soltanto: la sua conclusione – solo la seconda della serata – da due passi viene bloccata da Zetterer. Cosi' la quarta giornata di Champions viene archiviata da un Napoli che lascia per strada altri due punti e si attarda nel classificone europeo che da adesso in poi non concedera' piu' sbandamenti. Almeno per chi vuole gli ottavi. (gazzetta.it)